trans
La mia prima volta en femme
di doratrav
18.07.2020 |
1.308 |
7
"Tirò fuori il suo pene e mi incitò a baciarglielo..."
Avevo circa 19 anni ed ero iscritta al primo anno presso l'Università di Pescara. Gli studi non andavano molto bene, un pò perché avevo scelto una facoltà che non mi piaceva, un pò perché non ero neanche interessata piu di tanto a laurearmi allora. Ricordo che dividevo l'appartamento, molto grande, con un ragazzo di Bari, anche lui al primo anno, ovviamente per risparmiare sull'affitto, e a livello sessuale, avevo avuto qualche rapporto solo con ragazze. Dopo qualche mese che vivevo a Pescara, mi accorsi che il mio coinquilino aveva un fisico longilineo, completamente depilato, per nulla mascolino, come me d'altra parte (tranne i peli). Un giorno che lui non c'era, curiosai un attimo in camera sua, anche perchè avevo bisogno di un libro, e scoprii, con grande sorpresa, una parrucca e degli abiti femminili. Realizzai che era trav...la cosa mi eccitò da morire che dovetti masturbarmi immediatamente. In lui ho visto ciò che sentivo dentro di me e che avevo sempre avuto paura di scoprire, la femminilità che vive dentro di me.Qualche giorno dopo mi dedicai agli acquisti online, ordinai una parrucca, un paio di stivali, delle scarpe, dei vestiti stando attenta alle taglie, dell'intimo, e le adorate calze e collant. Dopo mi recai in un centro estetico e feci una depilazione totale e nella mia intimità ho iniziato a vivere en femme. Mi accorsi che il mio coinquilino faceva degli incontri a casa nostra quando non c'ero.
Mi organizzai un giorno facendogli credere che tornavo a casa dei miei per qualche giorno, invece l'indomani tornai a Pescara, nel tardo pomeriggio perchè sapevo che avrebbe avuto visite, e rincasai. Entra in camera mia di soppiatto e inizia a trasformarmi in Dora e attesi che la persona che stava con lui andasse via. Indossai un perizoma in ecopelle, un bustino, collant aperti sotto (ouvert) e gli stivali, la parrucca e mi truccai leggermente. Ero pronta, impaziente, imbarazzata, ma decisa. Volevo sentire il mio coinquilino in tutti i sensi. Quando andò via il suo amico, mi recai in camera sua, e non potrò mai dimenticare la faccia che fece Marco (così si chiamava il mio coinquilino, o meglio si chiama tutt'oggi), Valeria da trav. Era stupida, incredula, ma mi venne incontro, mi abbraccio, mi chiese un minuto per risistemarsi, ed era bellissima. Eravamo entrambe bellissime. Scambiammo qualche parola, e poi andammo in camera mia. Ci baciammo, ci accarezzammo e lei, dall'alto della sua esperienza, prese a dominarmi. Tirò fuori il suo pene e mi incitò a baciarglielo. Mi piaceva e gli piaceva, forse ho un talento naturale nel pompino, e poi iniziò a baciare il mio pene. In un attimo ci trovammo a fare un 69 da mille e una notte, interminabile ed intenso. Gli chiesi di penetrarmi, avvertendola che era la mia prima volta. Valeria mi preparò bene e poi prima con delicatezza e dopo in maniera decisa, mi ha sverginato. Dal quel giorno a casa eravamo Dora e Valeria. Da quel giorno ho iniziato a incontrare maschi, anche da sola. Da quel giorno è nata Dora. Successivamente gli eventi della vita ci hanno diviso. Un bacio a tutti e spero che il racconto sia di vostro gradimento.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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